Tratto dagli atti del 1°
SEMINARIO SUI PAPPAGALLI
Loro Parque – 21 – 24 ottobre 2001
Dott. Lorenzo Crosta DVM
LE PRINCIPALI MALATTIE DEGLI PSITTACIFORMI E LA LORO PREVENZIONE
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Si può pertanto ormai affermare che la medicina aviare è una specialità “specie-orientata” (in contrapposizione alle specialità “organo” oppure “strumento-orientate”, come cardiologia, gastroenterologia, chirurgia, ecc.), nel campo della medicina veterinaria.
Lo scopo di questa relazione è quello di fornire un elenco organico delle patologie degli Psittaciformi, al momento conosciute. Ciò al fine di aiutare chi possiede psittacidi, a riconoscere i primi sintomi di una malattia e di evitare le situazioni pericolose. A questo scopo viene prima presentata un’introduzione, per inquadrare meglio alcuni concetti fondamentali, come patologia, immunità e profilassi.
Rimane però un punto fermo, il fatto che i problemi sanitari vanno diagnosticati e risolti dal veterinario, il compito del proprietario è quello di accorgersi che qualcosa non va e segnalarlo al suo professionista di fiducia.
MALATTIA
Il concetto di malattia è piuttosto variabile, ma volendone dare una definizione, si può dire che con questo termine indichiamo qualunque squilibrio e/o alterazione di una o più funzioni dell’organismo.
Le malattie possono essere:
Acute: quando l’agente causale agisce rapidamente sull’organismo.
Subacute: quando il processo patologico diventa torpido e l’organismo reagisce poco alla malattia, che va incontro a fasi alterne di riacutizzazione.
Croniche: quando il processo diventa lento e costante, mantenendosi in uno stato di malattia perenne.
COME CLASSIFICHIAMO LE MALATTIE
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Le malattie, o patologie, possono essere classificate in vario modo, ciò soprattutto in funzione alle necessità di chi deve classificare le malattie professionalmente, perciò è importante inquadrare il problema in maniera pratica ed efficace. Questo significa che, secondo i diversi punti di vista, la stessa malattia può essere classificata in vari modi.
In primo luogo le malattie possono essere classificate in base all’organo o all’apparato colpiti. Con ilsuffisso –ite si indicano i processi infiammatori, pertanto con il nome epatite, stomatite, encefalite, gastroenterite, definiamo i processi infiammatori a carico di fegato, cavità orale, cervello, stomaco ed intestino e via dicendo. Con il suffisso –osi (epatosi, artrosi, ecc.) si indicano invece i processi degenerativi.
Le malattie possono anche essere classificate in base all’agente
causale come: infettive – metaboliche – neoplastiche –
traumatiche – tossiche – da agenti fisici e chimici – ereditarie –
congenite
Le malattie infettive possono essere classificate secondo l’agente infettante, in malattie virali (Malattia del becco e delle Penne), batteriche (Psittacosi), micotiche (Aspergillosi), protozoarie (Tricomoniasi) e parassitarie (ascaridiasi). Riallacciandosi a quanto detto prima, una malattia può pertanto essere epatite e virale allo stesso tempo. Mentre la prima definizione inquadra l’organo colpito (e ciò può, per esempio essere importante ai fini della cura delle conseguenze della patologia, attraverso una cura adeguata), il secondo termine inquadra la causa e ciò è interessante sia per le implicazioni epidemiologiche, quindi le misure adatte ad evitare la diffusione della malattia stessa, sia per la terapia specifica sul paziente, e tesa ad eliminare la causa della malattia (il virus).
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Le malattie metaboliche sono quelle in cui viene alterato un processo metabolico, più o meno importante dell’organismo. Due tipici esempi sono il diabete e la malattia da accumulo da ferro (una volta detta emocromatosi).
Le malattie neoplastiche sono i tumori. Anche in questo caso si possono avere doppi inquadramenti, per es. gastrite neoplastica (in parole povere un tumore dello stomaco).
Le malattie traumatiche sono quelle che derivano da fatti accidentali, come fratture e molte ferite.
Le patologie tossiche possono derivare da moltissime cause, molte delle quali sono prodotte dall’uomo. In genere queste patologie vengono designate solo in base alla sostanza tossica assunta dal paziente (per esempio intossicazione da Piombo), in un secondo tempo, se l’intossicazione si realizza soprattutto verso un apparato particolare, si parlerà, per esempio di nefrite tossica, come appunto nel caso d’intossicazione da Piombo.
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Le malattie da agenti chimici e fisici sono, ad esempio, le ustioni, i congelamenti, le causticazioni da sostanze corrosive, ecc. Esse si collocano un po’ a metà strada fra le forme traumatiche e quelle tossiche. Infatti, spesso derivano da incidenti e traumi ed inoltre la degenerazione dei tessuti colpiti, spesso porta all’intossicazione.
Le malattie ereditarie sono malattie che vengono trasmesse assieme al patrimonio genetico dei genitori. Un esempio sono le mutazioni di colore dei nostri uccelli.
Infine le malattie congenite, indipendentemente dalla loro causa, sono malattie che vengono trasmesse dalla madre (attraverso l’uovo negli uccelli), al pulcino. Queste non vanno confuse con le malattie ereditarie. Un esempio è la Polyomavirosi, che, attraverso l’uovo passa da madre a figli. È importante sapere che questa possibilità non sempre si realizza, per cui è normale che in una covata nascano alcuni pulcini infetti ed alcuni sani.
IMMUNITA’
L’immunità può essere descritta come la capacità dell’organismo di resistere ad infezioni, o all’invasione di altri agenti agenti estranei, o di microrganismi e di combattere qualsiasi effetto dannoso da essi prodotto.
Esistono vari meccanismi che cooperano a produrre l’immunità, ma forse il più interessante e nominato, ma anche il meno conosciuto è l’immunità Acquisita. Essa è l’immunità attiva o passiva che si sviluppa come risultato dell’esposizione dell’organismo a sostanze estranee (antigeni) o ad agenti infettanti o in seguito a vaccinazione.
Esistono fondamentalmente due tipi di immunità acquisita.
Immunità Acquisita Attiva: conseguente allo sviluppo di una risposta immune ad un antigene (malattia o vaccinazione).
Immunità Acquisita Passiva: Immunità acquisita in seguito ad inoculazione di anticorpi (siero iperimmune).
IL CONCETTO DI PROFILASSI
Questo termine indica tutte le misure messe in atto sia per prevenire una determinata malattia (profilassi specifica), sia per evitare le forme patologiche in genere (profilassi generica).
LE ATTUALI POSSIBILITA’ DIAGNOSTICHE IN MEDICINA AVIARE
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Il processo diagnostico è uno dei momenti più delicati della professione medica, sia essa applicata all’uomo come agli animali. La diagnosi, ovvero l’individuazione di una entità patologica specifica, è sempre ciò cui il veterinario dovrebbe sempre tendere. Senza una diagnosi (ovvero nell’attesa di essa), si può sempre instaurare una terapia sintomatica, vale a dire un trattamento che cerca di curare i sintomi apparenti, anche senza sapere esattamente “che cosa” li stia causando, in pratica si tratta di combattere una guerra, senza sapere chi è il nemico, ma cercando solo di ripararsi dalle bombe che arrivano.
Il raggiungimento di una diagnosi dipende da molti fattori, ma l’elemento comune e forse il più importante, è l’interpretazione dei sintomi e dei risultati degli esami da parte di un veterinario esperto nel settore specifico. Per tali motivi, spesso invece di dire semplicemente diagnosi, si preferisce parlare di:
Diagnosi differenziale: si definisce così l’elenco delle possibili malattie che possono provocare i sintomi osservati. Per esempio una congiuntivite può dipendere da un trauma, da un colpo d’aria, dalla presenza di sostanze irritanti nell’ambiente, da un’infezione da micoplasmi o dalla psittacosi.
Diagnosi di sospetto: si indica con tale termine un sospetto diagnostico, che però, dati i sintomi e non ancora analizzati tutti i test, non può esprimere una certezza assoluta. Per esempio, di fronte ad un pappagallo con una malattia respiratoria cronica, non responsiva agli antibiotici e con dimagramento progressivo, si può emettere una diagnosi certa deve essere sostenuta da alcuni riscontri, come radiologia e colture micotiche.
Diagnosi certa: è la diagnosi emessa sulla base di fatti inconfutabili, come esami molto specifici (per esempio PCR), oppure sintomi patognomonici (sintomi cioè che sono esclusivi di una malattia).
Diagnosi su soggetti singoli: le possibilità diagnostiche su soggetti singoli sono estremamente aumentate negli ultimi anni. Per cui non è assolutamente più il caso di affidarsi ad ardimentosi che, cortisone in una mano e terramicina nell’altra affrontavano tutti i casi di malattia nei pappagalli nello stesso antiquato modo. Ogni soggetto ammalato dovrebbe venire, prima di tutto, visitato ed esaminato attentamente. È molto importante che i dati di rilievo vangano annotati in maniera organica, in modo da ottenere un quadro sintetico che possa aiutare a raggiungere una diagnosi.
In ogni caso, volendo elencare le possibilità di fare esami accurati negli uccelli, possiamo al momento contare sulle seguenti metodiche:
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Diagnosi su gruppi di animali: le possibilità diagnostiche su gruppi di animali non sono limitate all’aspetto medico, ma devono necessariamente prendere in considerazione vari aspetti della gestione dell’allevamento.
ELENCO DELLA PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI NEGLI PSITTACIFORMI E LA LORO CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA
Malattie virali (o di probabile origine virale)
Malattie Batteriche
Malattie Micotiche
Malattie Parassitarie
Malattie Non Infettive
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LORENZO CROSTA DVM
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Nato a Milano nel 1961, si è laureato in Medicina Veterinaria a Milano, con una tesi sugli aspetti ultramicroscopici della Bronchite Infettiva del pollo.
Fino al 1999 ha svolto attività libero professionale in Italia, come veterinario di animali esotici, concentrandosi soprattutto sugli uccelli e le collezioni di animali da zoo.
Dal 2000 al 2005 ha ricoperto l’incarico di Direttore Veterinario presso il Loro Parque di Tenerife, che comprende la più varia collezione di pappagalli del mondo (quasi 4.000 soggetti, rappresentanti oltre 350 specie e sottospecie). Inoltre il Loro Parque ospita grandi felini, primati (gorilla e scimpanzé), rettili (alligatori e tartarughe delle Galapagos), delfini, leoni marini, un notevole acquario ed uno dei maggiori pinguinari mondiali.
Lorenzo Crosta è stato rappresentante italiano dell'Association of Avian Veterinarians, della quale è già stato Chairman europeo per due mandati. Inoltre è stato membro del Board of Directors della stessa associazione.
È Associate Editor del Journal of Avian Medicine and Surgery.
È socio fondatore ed è vice presidente della SIVAE (Associazione Italiana Veterinari per Animali Esotici), ed è socio di American Association of Zoo Veterinarians (AAZV), European Association of Zoo and Wildlife Veterinarians (EAZWV) e della International Association for Aquatic Animal Medicine (IAAAM).
È stato relatore invitato a diversi congressi internazionali in Europa, USA, Brasile, Messico ed Australia ed ha scritto o presentato più di 60 fra articoli scientifici e relazioni a vari congressi.
Al momento Lorenzo Crosta è il veterinario ufficiale dei programmi di recupero di due dei pappagalli più minacciati al mondo: l’Ara di Spix a l’Ara di Lear.
Dr Lorenzo Crosta
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